I meccanismi decisionali alla base dell’effetto "esca" nei cebi dai cornetti, piccole scimmie che vivono in Sudamerica, evidenziando parallelismi con il processo decisionale umano.
È possibile congelare l’acqua allo stato liquido tramite l’applicazione di un campo elettrico.
Prima dimostrazione di comunicazione quantistica con stati multidimensionali su speciali fibre ottiche di ultima generazione, note come fibre multi-core. L'esperimento è stato eseguito all'Università dell’Aquila.
Brevettato un processo a basso impatto ambientale per recuperare il silicio da pannelli fotovoltaici a fine vita e trasformarlo in un nanomateriale innovativo, utile per lo sviluppo di batterie meno costose, più performanti e durature.
Avviata una collaborazione interuniversitaria tra l'Università di Milano-Bicocca e l'Università dell'Insubria per convertire re materiali di scarto in prodotti ad alto valore aggiunto come gli amminoacidi. È l’obiettivo del progetto «Meat from wood» (Carne dal legno)
Sintetizzato per la prima volta un composto la cui esistenza è stata a lungo ipotizzata, ma mai sperimentalmente osservata: il nitruro cristallino di antimonio con formula chimica Sb3N5
Una nuvola di positronio, l’atomo più leggero presente in natura, per la prima volta è stata raffreddata grazie all’utilizzo di un laser. A ottenere l’attesa prova sperimentale di questo processo è stata la collaborazione scientifica dell’esperimento AEgIS
Identificato il collegamento tra struttura elettronica e proprietà termodinamiche di alcuni materiali. Con questa ricerca, pubblicata su PRX Energy, gli studiosi potranno affrontare - in modo tecnologicamente più efficiente - il problema dello stoccaggio dell’idrogeno.
Gli effetti del grafene, il "materiale delle meraviglie", sperimentati per la prima volta sull’uomo. Il grafene per il suo potenziale rivoluzionario sta aprendo nuovi orizzonti in applicazioni che vanno dall’elettronica all’abbigliamento, da dispositivi e sensori impiantabili a "veicolo" per terapie mirate contro cancro e altre malattie.
Dimostrato l’esistenza di due gruppi di popolazioni diverse culturalmente ma anche geneticamente nell’area che va dal Mar Nero alla regione del Mar Baltico nel corso del Mesolitico e del Neolitico. Il risultato è frutto di un nuovo studio internazionale che ha visto la partecipazione della Sapienza Università di Roma. Nel corso dei lavori sono stati analizzati più di 1.600 antichi genomi umani.