Patrick Winn
Narcotopia
Prefazione di Roberto Saviano
Traduzione di Svevo D’Onofrio
Milano, Adelphi, 2024, pp. 503, euro 3,0
Narcotopia è la storia vera e mai raccontata dei Wa, una tribù birmana di ex cacciatori di teste che gestisce il più potente narco-Stato al mondo. Una nazione a tutti gli effetti, con le sue leggi, le sue strade, le sue scuole e un esercito permanente, la cui economia si fonda sull’eroina e sulla metanfetamina che i Wa – da decenni nel mirino della DEA e della CIA – producono ed esportano in tutto il globo.
Ma Narcotopia è anche la sconcertante saga di una minoranza indigena che, perseguitata dalla giunta militare birmana, si avvale dell’unico mezzo a sua disposizione – il papavero da oppio – per conquistare ciò che agli oppressi del mondo è spesso negato: la dignità, una patria, un governo autonomo.
Numerosi conflitti si intrecciano su questo sfondo: quello tra l’idealista Saw Lu – un Wa di religione battista pronto a sacrificare ogni cosa pur di unificare e modernizzare il suo popolo liberandolo dalla schiavitù dell’oppio – e la sua nemesi, Wei Xuegang, il genio del crimine cui è dovuto il successo del cartello; quello tra la DEA, che combatte il traffico di droga, e la CIA, che invece lo sfrutta cinicamente per conseguire i suoi obiettivi geopolitici; e, ancora, quello tra la Cina e gli Stati Uniti, che occultamente manovrano tutti gli attori in campo, finanziandoli e armandoli per poi sbarazzarsene quando diventano inservibili.
È dai tempi del Grande Gioco di Peter Hopkirk che un libro non descriveva l’intrecciarsi di politiche imperiali e destini individuali nello scacchiere asiatico. Di tale intricatissimo scenario, che la Prefazione di Roberto Saviano ci aiuta a dipanare, Patrick Winn ci rivela coraggiosamente ogni dettaglio, regalandoci un reportage ricco di storia, umorismo e avventura.
L’autore. Patrick Winn è un giornalista investigativo che si occupa di ribellione e mercati neri nel sud-est asiatico. È autore di due libri: Hello Shadowlands e Narcotopia. Winn entra nel mondo della guerriglia e dei trafficanti di droga per estrarre storie che altrimenti verrebbero ignorate. Il suo lavoro è apparso in molti organi di stampa, tra cui The New York Times, NPR, BBC, e ha ricevuto il Robert F. Kennedy Journalism Award (noto anche come il “Pulitzer dei poveri”) e un premio del National Press Club. Winn ha anche vinto tre volte gli Human Rights Press Awards di Amnesty International, tra gli altri premi. (Red.)