Joseph E. Stiglitz
La strada per la libertà
L’economia e la sua giusta causa
Traduzione di Giovanni Garbellini
Torino, Einaudi, 2024, pp. 368, euro 19,50
18.11.24 – Stiglitz ci mostra le idee neoliberiste per quello che sono: visioni contorte che lacerano il tessuto sociale mentre arricchiscono pochi privilegiati. Vi è un modo più profondo e umano di considerare la libertà: se vogliamo creare una società in cui tutti possano prosperare dobbiamo ripensare i nostri sistemi economici e normativi e adottare investimenti pubblici nell’istruzione, nella ricerca e nelle infrastrutture.
Gli Stati Uniti sono una nazione nata dal convincimento che il popolo debba essere libero. Ma dalla metà del secolo scorso quest’idea è stata travisata. La destra ha giustificato lo sfruttamento ammantandolo sotto la retorica della libertà: compagnie farmaceutiche che chiedono un prezzo eccessivo per i loro prodotti, compagnie Big Tech svincolate dai controlli, politici padroni di incitare alla rivolta, multinazionali libere di inquinare e così via.
Come siamo arrivati a questo punto? A quale tipo di libertà dovremmo pensare? Il premio Nobel Joseph E. Stiglitz esamina l’attuale sistema economico americano e l’ideologia politica che lo ha creato, mettendo a nudo i suoi fallimenti. Il mercato “libero” e senza regole ha sfruttato i lavoratori, i consumatori e l’ambiente, foraggiando movimenti populisti che ora pongono una minaccia reale alla vera libertà economica e politica.
Premio Nobel per l’economia nel 2001, Stiglitz è da decenni un punto di riferimento per i keynesiani in tutto il mondo. Questo libro, dunque, si concentra sulla libertà, come concetto fondante delle democrazie, compresa quella degli Stati Uniti, cui Stiglitz si rivolge. Soltanto che la libertà (soprattutto a causa della destra) è diventata libertà di fare cartello delle big Pharma, libertà di anarchia per le big tech, libertà di inquinare il pianeta per le multinazionali. Si tratta, dice, del fallimento del libero mercato e dell’assenza di regole.
L’autore. Joseph Eugene Stiglitz è nato a Gary, nell’Indiana degli Stati Uniti, il 9 febbraio del 1943. Dopo aver studiato all’Amherst College si trasferisce al MIT, dove consegue la laurea. Grazie a una borsa di studio, frequenta l’Università di Cambridge, dove si specializza. Dopo gli studi inizia a dedicarsi all’insegnamento. Prima è al MIT, poi a Yale e infine alla Columbia università, dove tutt’ora insegna. Autore di numerosi saggi di economia, Stiglitz è stato Presidente dei consiglieri economici durante l’amministrazione Clinton e Senior Vice Presidente e Chief Economist della Banca Mondiale. Per lo studio delle asimmetrie informative in campo economico, ha vinto assieme a George Akerlof e a Michael Spence il Premio Nobel. Ha ricevuto la laurea honoris causa in Economia dall’Università di Bergamo e dalla LUISS Guido Carli. Nel 2011 è stato un sostenitore del movimento Occupy Wall Street ed ha criticato aspramente il Fondo Monetario Internazionale e, in generale, i sistemi economici internazionali. (Red.)
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