Giuseppe Trautteur
Il prigioniero libero
Milano, Adelphi, 2020, pp. 144, euro 17,10
Tutti i nostri codici, sotto tutti i regimi, si basano sul principio di responsabilità e di libera scelta. Ma si dà il caso che oggi la comunità scientifica, nella sua stragrande maggioranza, non riesca ad attribuire alcun ruolo alla responsabilità. Anzi la ignori. Se questa posizione si applicasse alla vita di ogni giorno, la paralizzerebbe all’istante.
Al tempo stesso il problema della libera scelta è diventato più che mai urgente nella ricerca delle neuroscienze, con risultati come quelli di Libet e di Wegner, che molto danno da pensare. Indagine acuta sulle aporie delle varie teorie attuali che tentano di risolvere o eludere una questione da sempre aperta – e che aveva trovato con Spinoza una prima formulazione moderna -, questo libro si propone di sgombrare il campo da soluzioni che tali non sono.
L’autore. Giuseppe Trautteur (1936, Napoli) è un fisico e scrittore italiano noto per il suo contributo ai temi della cibernetica e gli aspetti filosofici del rapporto mente-macchina. La sua attività di ricerca è concentrata sugli algoritmi evolutivi, le reti neurali, teoria della calcolabilità, teoria della complessità di calcolo, il confronto tra calcolo analogico e digitale, la modellistica computazionale e gli aspetti computazionali dei sistemi biologici. L’interesse di fondo è centrato sulle basi fisiche ed algoritmiche della coscienza e del libero arbitrio. (Red.)