
22.05.25 – Recuperare carote di ghiaccio profondo che custodiscono migliaia di anni di storia climatica e ambientale. È questo l’obiettivo di nuova spedizione scientifica internazionale attualmente in corso sul ghiacciaio Corbassière, nel massiccio del Grand Combin a 4.100 metri di altitudine, al confine tra Valle d’Aosta e Svizzera.
Sul campo remoto allestito sul ghiacciaio opererà per circa 12 giorni una squadra di 6 ricercatrici e ricercatori dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, supportati da personale tecnico tra cui una guida alpina e una infermiera e da due ricercatori nel campo base di Ollomont, in Valle d’Aosta.
«I ghiacciai conservano la memoria del clima e dell’ambiente del passato, ma si stanno ritirando rapidamente a causa del riscaldamento globale» spiega Carlo Barbante, direttore scientifico del progetto “Follow the Ice”, professore ordinario di Paleoclimatologia a Ca’ Foscari e associato senior al Cnr-Isp. Aggiunge: «Questa è un’opportunità unica per salvare ciò che resta di quella memoria, prima che venga persa per sempre».
La missione è la prima delle tre previste nell’ambito del progetto “Follow the Ice – La memoria dei ghiacci” della Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia, realizzata con il supporto di SEA BEYOND, progetto del Gruppo Prada condotto in partnership con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (UNESCO-COI) dal 2019. La missione è sostenuta dalla Ice Memory Foundation, che si propone di salvare carote di ghiaccio da venti ghiacciai di alta quota minacciati dal cambiamento climatico, per conservarle in Antartide a beneficio delle future generazioni scientifiche. Inoltre, è supportata dal ministero dell’università e della Ricerca, dalla collaborazione scientifica dell’Ingv e della Fondazione Montagna Sicura, e dai partner tecnici Karpos e AKU.
Il secondo tentativo sul Corbassière. La spedizione scientifica segue un precedente tentativo effettuato sullo stesso ghiacciaio nel 2020, interrotto a causa della presenza imprevista di acqua e dell’instabilità stratigrafica. L’analisi di quei campioni ha dimostrato che gli strati superiori del ghiacciaio avevano già perso importanti segnali chimici climatici a causa del riscaldamento globale e della percolazione dell’acqua di fusione, una conferma drammatica che questi archivi naturali stanno scomparendo più rapidamente del previsto.
Le operazioni di perforazione sono iniziate il 20 maggio scorso. La missione punta a estrarre almeno due carote di ghiaccio fino al substrato roccioso, a una profondità stimata di circa 80 metri. Una di queste verrà conservata nell’archivio internazionale dell’iniziativa Ice Memory per garantire che possa essere analizzata dalle future generazioni di scienziati.
In preparazione al carotaggio, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è già stata condotta una campagna di prospezione radar con sistemi GPR terrestri, per valutare lo stato interno del ghiacciaio e individuare il sito ottimale per la perforazione.
La spedizione sarà anche un banco di prova per nuove tecnologie di perforazione. In collaborazione con il partner statunitense Cryosphere Research Solutions (CRS), il team utilizzerà un sistema elettrotermico progettato per operare in condizioni politermiche, che sarà testato per la prima volta sul campo, oltre a un carotatore elettromeccanico.
L’impegno per le scuole di tutto il mondo. Oltre a rappresentare una corsa contro il tempo per salvare dati scientifici insostituibili, questa spedizione abbraccia anche una dimensione educativa e culturale di ampio respiro. Il progetto “Follow the Ice” coinvolgerà infatti scuole secondarie di tutto il mondo che parteciperanno al quarto ciclo del modulo educativo SEA BEYOND, in partenza il prossimo settembre. Dal lavoro congiunto di UNESCO-COI e Fondazione Università Ca’ Foscari verranno infatti sviluppate risorse didattiche incentrate sulla scienza dei ghiacciai e sul cambiamento climatico, che saranno condivisi anche sul Portale di Ocean Literacy e all’interno della rete internazionale di Blue School, l’ iniziativa promossa da UNESCO-COI nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030) delle Nazioni Unite e del programma di Ocean Literacy (Educazione all’Oceano): riunisce a livello globale le scuole che includono l’educazione all’oceano nel proprio programma di studio. (Red.)
Vedi
https://www.cnr.it/
https://www.unive.it/
https://oceanliteracy.unesco.org/?post-types=all&sort=recent
https://heos.it/category/ambiente/