Elisabetta Moro – Marino Niola,
Gatti neri e specchi rotti,
Perché siamo superstiziosi
Torino, Einaudi, 2025, pp. 136, euro 13,00
30.12.25 – Gatti neri, specchi rotti, giorni sfortunati, numeri fortunati, amuleti infallibili, talismani indispensabili, riti scaramantici. Sono soltanto pochi esempi di quello sterminato catalogo di superstizioni cui sin dalla notte dei tempi ricorriamo contro i rischi del vivere e le incognite dell’esistenza.
Perché, nonostante i progressi della conoscenza, dell’alfabetizzazione, della tecnologia, l’immaginario scaramantico non conosce declino, anzi continua a moltiplicare i propri segni. Perché evidentemente non sono un residuo prelogico del pensiero ma un bisogno di spiegazione supplementare, l’illusione di controllare l’incontrollabile. (Red.)
Gli autori
Elisabetta Moro (1971, Vicenza), editorialista del Mattino e del settimanale svizzero Il caffè, ha lavorato all’Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa” insegnando Antropologia culturale. Ha inoltre collaborato con il Corriere della Sera e il mensile Cook. Tra i libri pubblicati per il Mulino: Sirene. La seduzione dall’antichità ad oggi (2019), Andare per i luoghi della dieta mediterranea (con M. Niola, 2017), La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita (2014).
Marino Niola (1953, Napoli) è un antropologo della contemporaneità. Insegna Antropologia dei Simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e riti della gastronomia contemporanea all’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. È editorialista de «La Repubblica». Sul «Venerdì» di «Repubblica» cura la rubrica Miti d’oggi.
Collabora con «Le Nouvel Observateur», «Il caffè» di Locarno, «Il Mattino» di Napoli. Dal 2008 al 2010 è stato presidente del Teatro Stabile di Napoli.
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