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12.02.25 – Il collegamento tra intestino di modelli animali e cervello nella malattia di Alzheimer è stato dimostrato utilizzando tecniche avanzate di imaging a raggi X. La ricerca è guidata dall’Istituto di Nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec) sede secondaria di Roma, condotta in collaborazione con l’European Synchrotron Radiation Facility (ESRF) di Grenoble e l’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano.
Questa tecnica innovativa ha permesso di ottenere immagini tridimensionali dell’intestino con una risoluzione e una qualità senza precedenti: la nitidezza ottenuta ha rivelato dettagli morfologici mai osservati prima, portando alla luce alterazioni a livello cellulare e strutturale nell’intestino in presenza di Alzheimer. Lo studio è descritto sulla rivista Science Advances: si tratta di una scoperta significativa, in quanto evidenzia per la prima volta un legame diretto tra questa malattia neurodegenerativa e specifiche modifiche morfologiche e cellulari a livello intestinale.
«La ricerca si concentra sull’asse intestino-cervello, un sistema di comunicazione bidirezionale tra questi due organi», spiega Alessia Cedola ricercatrice Cnr-Nanotec e corresponding author del lavoro. La ricercatrice Francesca Palermo del Cnr-Nanotec, sottolineando l’importanza di questa tecnica per la diagnosi precoce e la prognosi della patologia, aggiunge: «Recenti studi hanno evidenziato come la disfunzione di questo asse possa essere collegata a disturbi neurologici, incluso l’Alzheimer. Il microbiota intestinale, l’insieme dei microrganismi presenti nell’intestino, gioca un ruolo cruciale in questo processo. La disbiosi, uno squilibrio nella composizione microbica, può portare alla produzione di metaboliti tossici che promuovono l’infiammazione e compromettono le barriere tra intestino e cervello». Il lavoro condotto evidenzia il potenziale degli studi biomedici avanzati nell’affrontare malattie neurodegenerative complesse come l’Alzheimer, aprendo nuove prospettive per future terapie innovative. (Red.)
Vedi
www.cnr.it
https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.adr8511
https://heos.it/category/scienze/