A nord di Thule

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18.03.25 A nord di Thule

Knud Rasmussen
A nord di Thule
Traduzione di: Bruno Berni
Postfazione di: Bruno Berni
Milano, Iperborea, 2025, pp. 256, euro 18,50

17.04.25 – Rasmussen, grande esploratore del Novecento, lascia con il diario della sua avventura groenlandese un prezioso documento etnografico in cui emergono la cultura e la spiritualità inuit sullo sfondo della loro impervia natura di ghiaccio. È il 1912, la Groenlandia è ancora largamente inesplorata dagli europei e la stazione commerciale Thule è stata inaugurata da poco. È da lì che ad aprile parte Knud Rasmussen, accompagnato da un cartografo danese e due cacciatori inuit, a bordo di slitte trainate da cani: vogliono mappare il canale di Peary – un braccio di mare che separerebbe l’isola dal suo estremo Nord, creando un isolotto su cui l’America potrebbe avanzare pretese – e testimoniare usi e costumi del popolo inuit. Una missione da affrontare con entusiasmo: «Viva la lotta per la vita!» è il motto degli esploratori di fronte a una natura vergine tanto crudele quanto meravigliosa, che affama cani e umani ma regala scenari mozzafiato fatti di luce, vento e ghiaccio.

La calotta polare è un deserto bianco dove misurarsi con se stessi, anche con l’aiuto di qualche libro – Flaubert, I promessi sposi – da leggere al riparo degli igloo. Ma soprattutto, la sopravvivenza dei quattro dipende dai saperi degli inuit, che Rasmussen riporta meticolosamente, trasformando il suo diario in un inestimabile documento etnografico: che siano miti, leggende fondative e riti iniziatici o tecniche di caccia e pesca, istruzioni per rivestire le lamine da sci in pelle di tricheco o per costruire un igloo. Così, tra i problemi pratici di una spedizione a quaranta gradi sottozero e la scoperta di territori sconosciuti e ancora da nominare, Knud Rasmussen racconta le sue avventure con lo sguardo del grande esploratore, che vede nella lotta per la sopravvivenza un valore non solo scientifico, ma anche etico e civile.

L’autore. Knud Rasmussen (1879-1933) fu esploratore, etnografo e antropologo cresciuto tra Groenlandia e Danimarca. Fu il protagonista di sette spedizioni scientifiche negli sconfinati territori dell’Artico, avvenute tra il 1912 e il 1933, e fondatore – insieme a Peter Freuchen – di una stazione commerciale cui fu dato il nome di Thule, per la sua posizione all’estremo Nord. Gli appunti raccolti durante i suoi viaggi tra i ghiacci polari e i libri che raccontano in prima persona le avventure delle Spedizioni Thule sono tra le pochissime e preziose fonti sul folklore delle popolazioni inuit. In Italia sono già stati pubblicati Il grande viaggio in slitta (Quodlibet 2011) e Aua (Adelphi 2018), entrambi a cura di Bruno Berni. (Red.)

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