Il Lago Chala racconta la storia del campo magnetico terrestre

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Foto aerea del lago Chala (credit: wikipedia.org)

08.05.25 – Uno studio internazionale ricostruisce 150.000 anni di variazioni del campo magnetico terrestre grazie all’analisi dei sedimenti del Lago Chala, situato al confine tra Kenya e Tanzania. Le analisi sono state condotte da un gruppo di ricercatori dell’Università di Lancaster (Regno Unito), dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Università di Gent (Belgio). I dati raccolti forniscono informazioni preziose sulla storia del nostro pianeta e rappresentano un importante punto di riferimento per altri studi geologici e climatici in Africa.

Il campo magnetico terrestre, oltre a proteggerci dalle radiazioni cosmiche, è un elemento chiave per comprendere la struttura interna della Terra e le sue dinamiche. Inoltre, la sua variazione nel tempo è utilizzata come strumento di datazione in diversi ambiti, dall’archeologia alla vulcanologia. Tuttavia, per alcune regioni, come l’Africa centro-orientale, i dati paleomagnetici disponibili sono limitati e talvolta discordanti.

«Grazie a questo studio, abbiamo ottenuto un quadro dettagliato delle variazioni del campo magnetico in una zona cruciale per la storia dell’evoluzione umana» spiega Anita Di Chiara, ricercatrice dell’INGV. E aggiunge: «L’Africa orientale è considerata una delle aree da cui gli ominidi si sono allontanati per popolare il resto del mondo, forse proprio a causa di eventi climatici estremi».

Il Lago Chala, un lago di origine craterica situato vicino al Kilimanjaro, è stato oggetto di un progetto di perforazione nell’ambito del programma internazionale ICDP DeepCHALLA. Analizzando i 129 metri di sedimenti estratti, i ricercatori hanno potuto ricostruire la storia del campo magnetico terrestre nella regione. Le datazioni sono state effettuate con metodi geocronologici avanzati, tra cui il radiocarbonio e i rapporti isotopici dell’argon, permettendo di ottenere un modello di età affidabile.

Lo studio ha individuato sei escursioni magnetiche, ovvero periodi in cui il campo magnetico ha subito variazioni significative. Tra queste, le più recenti sono la Laschamp (42.000 anni fa), la Mono Lake (24.000 anni fa) e la Hilina Pali (circa 19.000 anni fa). La precisione dei dati ottenuti ha permesso di ridefinire l’età dell’escursione Hilina Pali tra i 19.000 e i 21.000 anni fa, migliorando le conoscenze sulla frequenza e la durata delle instabilità del campo magnetico.

Oltre all’importanza per gli studi sul campo magnetico terrestre, questi dati rappresentano una risorsa fondamentale per affinare i modelli di datazione degli altri laghi africani, contribuendo alla correlazione tra eventi climatici e ambientali a livello globale.

«I risultati di questa ricerca non solo migliorano la nostra comprensione dell’evoluzione del campo magnetico terrestre, ma forniscono anche una base metodologica per futuri studi in altre regioni equatoriali e dell’emisfero sud. È un passo avanti significativo verso una mappatura più completa della storia magnetica del nostro pianeta» conclude Anita Di Chiara.
Lo studio, frutto di una collaborazione internazionale, rappresenta un importante contributo alla ricerca paleomagnetica e apre nuove prospettive per la comprensione della geodinamica terrestre e della sua influenza sull’ambiente e sulla vita nel corso della storia geologica. (Red.)

Vedi

www.ingv.it
https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1029/2024GC011933
https://heos.it/category/scienze/

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