16.12.24 – La Commissione europea ha interpellato un gruppo di scienziati su come si dovrebbe porre l’Ue rispetto allo sviluppo delle tecnologie di “Srm”, Solar Radiation Modification (Solar geoengineering). Secondo gli esperti contattati, tale tecnologia viola il principio ecologico che orienta legalmente tutta l’azione europea sull’ambiente: «do no significant harm». Le tecnologie di modifica delle radiazioni solari, secondo la Commissione, non possono affrontare completamente il cambiamento climatico e sono necessarie ricerche responsabili sugli impatti, affermano i consulenti alla Commissione europea
Con gli obiettivi climatici di Parigi, che sembrano sempre più difficili da raggiungere, vengono proposte tecnologie per ridurre il riscaldamento riflettendo la luce solare lontano dalla Terra. Conosciute come “modifica della radiazione solare”, queste tecnologie stanno guadagnando terreno in alcuni circoli e la modellazione suggerisce che alcune di esse potrebbero avere il potenziale per prevenire un ulteriore riscaldamento globale e ridurre alcuni dei suoi effetti, come eventi meteorologici estremi e innalzamento del livello del mare.
Ma queste tecnologie secondo gli esperti dello Scientific Advice Mechanism (SAM) e dell’European Group on Ethics (EGE), non sono pronte e, in ogni caso, non sono un sostituto per le riduzioni delle emissioni. Entrambi i gruppi avvertono la Commissione che l’Europa deve mantenere gli obiettivi primari della sua politica climatica, ovvero ridurre le emissioni e adattarsi ai cambiamenti inevitabili. Raccomandano ulteriori ricerche e, nel frattempo, una moratoria a livello UE sull’uso delle tecnologie di radiazione solare. (Red.)
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https://research-and-innovation.ec.europa.eu/news/
https://heos.it/category/scienze/