Elizabeth Kolbert
La sesta estinzione
Una storia innaturale
Traduzione di Cristiano Peddis
Milano, Neri Pozza, 2024, euro 19,00
In una nuova edizione ampliata, torna in libreria il volume con cui Elizabeth Kolbert ha vinto il Premio Pulitzer nel 2015 e lanciato un grido d’allarme al mondo. Definito dalla giuria del Premio «un’esplorazione della natura che costringe il lettore a prendere in considerazione la minaccia rappresentata dal comportamento umano», La sesta estinzione è il racconto, elegiaco e potente, dell’ultimo dei grandi accadimenti catastrofici occorsi al nostro pianeta e insieme un canto d’amore alla straordinaria varietà e immaginazione della Natura. Se i primi cinque eventi, i cosiddetti «Big Five», hanno riguardato ere lontanissime e causato l’estinzione di massa di almeno il 75 per cento delle specie di volta in volta viventi sulla Terra, l’ultimo, ormai in corso, è la cosiddetta Sesta Estinzione, una trasformazione radicale dovuta alla comparsa circa duecentomila anni fa di una nuova specie animale.
Una specie non particolarmente forte o rapida, ma piena di risorse, capace di modificare la composizione dell’atmosfera o di alterare gli equilibri chimici degli oceani. Noi, tuttavia, a differenza dei dinosauri ci distruggeremo da soli, avvisa l’autrice. Trascinando con noi tutto il resto. Dalla foresta pluviale alla Cordigliera delle Ande, dalla Grande Barriera Corallina alla moria di organismi riscontrabile anche dai fortunati tra noi che hanno un giardino di casa, Elizabeth Kolbert conduce il lettore nei luoghi di questa estinzione, non da una semplice prospettiva apocalittica, ma cogliendo nelle recenti scoperte scientifiche un invito a preservare la biodiversità. Per noi e per tutte le specie con cui condividiamo il pianeta.
Modificare il corso dell’attuale estinzione richiederebbe cambiamenti paragonabili a quelli dell’Antropocene. Di recente ho parlato con un entomologo dell’Università del Connecticut di come vede il futuro. Sotto certi aspetti è molto più ottimista di me: «Risolveremo questa crisi climatica» mi ha detto. «Decarbonizzeremo». Poi, però, ha aggiunto: «Sarà troppo tardi per molti degli organismi che amo».
L’autrice. Elizabeth Kolbert (New York, 1961) scrive di cambiamenti climatici e riscaldamento globale per il New Yorker, attività che le è valsa due National Magazine Award e il Blake-Dodd Prize dell’American Academy of Arts and Letters. Dopo Field Notes from a Catastrophe: Man, Nature, and Climate Change (2006), la prima edizione di La sesta estinzione, vincitore del Premio Pulitzer, è apparsa nel 2014 presso Neri Pozza (beat 2016). Contributi di Kolbert sono contenuti in Terra fragile (Neri Pozza 2021), raccolta di reportage del New Yorker sul cambiamento climatico. Il suo ultimo libro, Sotto un cielo bianco, tra i titoli scelti da Obama e libro dell’anno per Washington Post, Time, Esquire, Smithsonian Magazine, Vulture, Publishers Weekly, Kirkus Reviews, Library Journal, è stato selezionato per il Wainwright Prize for Writing. (Red)